Proverbi

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14 febbraio 2017 - La Consulta Nazionale Antiusura dall’On. Baretta

Mons. Alberto D’Urso:
Pur apprezzando l’apertura di dialogo, il documento del Governo è stato oggetto di osservazioni critiche inderogabili

“Abbiamo accolto con sincera disponibilità, ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso, l’invito del Governo tramite il Sottosegretario Baretta, ad esporre le valutazioni delle Fondazioni Antiusura e delle Associazioni aderenti al Cartello ‘Insieme contro l’Azzardo’ circa il testo di accordo sulla regolamentazione delle slot-machine. Bisogna orientarsi verso il rigoroso rispetto della legge delega, poiché vi sono interessi preminenti da tutelare. Pur apprezzando l’apertura di dialogo, di cui ci è stato assicurato il proseguimento, il testo tecnico sottoposto alla nostra valutazione è stato oggetto di osservazioni critiche inderogabili riassunte nel documento tecnico che oggi abbiamo consegnato all’on. Baretta”.
Circa 2 anni la Consulta Antiusura e le organizzazioni antislot hanno condiviso un documento presso la sede milanese del quotidiano Avvenire che condensa quattro obiettivi inderogabili in materia di riordino dell’azzardo: 1) Divieto della pubblicità all'azzardo in qualunque forma e luogo. Tale divieto deve risultare totale, analogamente a quanto avviene per tabacco e superalcolici. 2) Agli Enti locali - Comuni e Regioni - deve continuare a essere riconosciuta totale autonomia, quindi, la possibilità di introdurre ulteriori e più forti argini alla presenza e ai tempi dell’azzardo nei territori di loro competenza per tutelare la salute psichica e fisica dei cittadini e prevenirne impoverimento e sofferenza. 3) Lo Stato deve farsi seriamente e concretamente carico del problema, riconoscendo e rendendo fruibili i LEA con la presa in carico da parte dei servizi pubblici delle persone con GAP tassando secondo giustizia le aziende dell’azzardo. 4) Bisogna imboccare con decisione la via di una gestione delle attività legate all’azzardo nell’ottica della tutela della salute pubblica, introducendo una moratoria per nuovi giochi d’azzardo e ripristinando il tradizionale obiettivo prioritario dello Stato che era di contenerne il consumo e di ridurre i danni correlati.

“L’auspicio è di un ripensamento netto del modello, ha concluso Mons. D’Urso- in particolare laddove si propone di limitare l’intervento degli Enti locali, che si muovono proprio a tutela degli interessi evidenziati nella delega”.

Il documento consegnato all’on. Baretta, che si allega in copia, è stato redatto dal Gruppo di studio costituito dal Prof. Maurizio Fiasco (Consulente scientifico); Avv. Attilio Simeone (Coordinatore Nazionale del Cartello “Insieme contro l’Azzardo”).

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10 febbraio 2017 - La Consulta Nazionale Antiusura e il Cartello “Insieme contro l’Azzardo” chiedono l’Audizione alla Conferenza unificata

Mons. Alberto D’Urso:
Abbiamo aperto un ponte. Dialogo, prudenza e riflessione siano da monito per le istituzioni

Avv. Attilio Simeone:
Bisogna ripartire. Il documento è sbilanciato a vantaggio delle lobby di Azzardopoli.

Un’audizione alla Conferenza Unificata Enti Locali per condividere le modifiche al documento sulla regolamentazione del “Gioco d’ Azzardo” del Governo con le Regioni e i Comuni, chiedono la Consulta Nazionale Antiusura e il Cartello Insieme contro l’Azzardo, .
“Abbiamo aperto un ponte molto importante in queste ore, ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso, Presidente la Consulta Nazionale Antiusura. Siamo riusciti a trasmettere ai rappresentanti istituzionali delle principali Regioni e dei Comuni le nostre preoccupazioni, critiche e perplessità che hanno portato la Conferenza Unificata a rinviare ogni decisione. Il rinvio dell’accordo sia l’occasione per il Governo per segnare una netta svolta nel metodo e nel merito. Dialogo, prudenza e riflessione siano da monito per le istituzioni coinvolte nel processo di regolamentazione dell’azzardo in Italia”.

“Bisogna ripartire, ha aggiunto l’Avv. Attilio Simeone, Coordinatore del Cartello Insieme contro l’Azzardo . Il documento è sbilanciato a vantaggio delle lobby di Azzardopoli. Necessita di modifiche sostanziali che garantiscano i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età. Gli enti locali, inoltre, non possono essere espropriati delle potestà legislative e regolamentari”.
Il testo è confuso, secondo la Consulta Nazionale Antiusura e il Cartello Insieme contro l’Azzardo, ma alcuni aspetti si possono desumere in maniera univoca. Il dato della contrazione dell’offerta si può riassumere in una cifra: 11.600 sale e punti di gioco in meno rispetto agli attuali.. Le sale giochi, le sale Vlt e i bingo, oltretutto, resteranno invariati nel numero. Ma il sacrificio di quei punti “gioco” in meno viene subito contemperato da una postilla: “una quota residua di esercizi che saranno in grado di ottenere la certificazione di categoria A” – che si assegna alle macchine collegate da remoto a un server centrale - potranno andare ad aggiungersi agli altri: un numero indeterminato - prevedibilmente, cospicuo - di punti gioco che andranno a rimpinguare il numero di quelli che si volevano togliere. Se, per esercizi che residuano, ci si riferisca ai bar e ai tabacchi non è dato sapere. Non esplicitamente, almeno.

La Consulta Nazionale con le 28 Fondazioni Antiusura operanti in Italia e le Associazioni aderenti al Cartello “Insieme contro l’Azzardo” (Caritas Nazionale, Adiconsum, Forum delle Famiglie, SOS Impresa, Lega delle Autonomie, Comunità Giovanni XXIII, Associazione dei Genitori delle Scuole Cattoliche, AND in RETE e numerosi Enti Locali) chiedono formalmente di essere convocati in seno alla Conferenza Unificata, luogo deputato al confronto con i territori, per discutere delle proposte di modifiche del testo governativo antislot.

10 gennaio 2017 - Mons. D'Urso: del tutto fondate le motivazioni di Regolamento e Ordinanza del Comune di Bergamo contro il Gioco d'Azzardo

La Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” esprime parere
pro-veritate sui provvedimenti del Comune di Bergamo
contro il Gioco d’Azzardo.

Il Presidente Mons. D’Urso:
del tutto fondate le motivazioni di Regolamento e Ordinanza del Comune di Bergamo


La Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” esprime parere pro-veritate in merito ai provvedimenti varati dal Comune di Bergamo, «per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito». I documenti, che non hanno mancato di suscitare polemiche, per la prima volta in Italia, tra le altre restrizioni, impongono limiti orari alla vendita dei Gratta e vinci e al funzionamento di macchinette mangiasoldi dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21.

La Consulta Nazionale Antiusura dopo avere esaminato attentamente la Deliberazione del Consiglio Comunale, con allegata una dettagliata ricognizione del problema nel territorio urbano, l’Ordinanza sindacale ex art. 54 del TUEL e le notizie essenziali dei ricorsi avverso gli atti amministrativi regolativi depositati da alcune società operanti per fine di lucro “ritiene – scrive il Presidente Mons. Alberto D’Urso nel parere proveritate inviato al Sindaco Giorgio Gori- del tutto fondate le motivazioni di Regolamento e Ordinanza del Comune di Bergamo; ravvisa l’importanza che entrambi gli atti permangano in vigore ai fini dello svolgimento degli interventi assistenziali – psicosociali, materiali e pastorali – programmati per la completa liberazione della persona vittima tanto del gioco d’azzardo quanto dell’indebitamento a usura a questo connesso”.

Secondo la Consulta Antiusura l’aver fatto oggetto della nuova regolamentazione tutte le varie forme di consumo di gioco d’azzardo rappresenta un indubbio aiuto a limitare i danni collegati a tale condotta. Nel contempo, aumentando l’efficacia degli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione dalla dipendenza da gioco d’azzardo ne incoraggia la moltiplicazione, supporta la persona singola e la sua famiglia ad affrontare gli enormi sacrifici che comunque la fuoriuscita dal gioco d’azzardo patologico richiede per ristabilire un equilibrio psichico, familiare e generalmente relazionale.

Nel merito dei provvedimenti adottati dal Comune di Bergamo, la Consulta Nazionale Antiusura, dopo averne approfondito i contenuti e valutato l’efficacia circa gli obiettivi attesi, esprime un sintetico giudizio riguardante i riflessi sui beni oggetto del provvedimento:

- esattezza e profondità della motivazione, effettivamente proporzionata all’entità del “grave impatto sulla dimensione sociale e individuale” che si riscontra nel consumo di gioco d’azzardo, in alcuni casi correlato con il ricorso al prestito a usura per alimentare la spesa nei vari “giochi”;
- completezza d’istruttoria, poiché passa in rassegna tutte le principali fenomenologie connesse alla diffusione dell’azzardo (catalizzatore di scivolamento delle persone in stato di emarginazione sociale; matrice della conflittualità intrafamiliare e in numerosi casi di violazione degli obblighi di assistenza reciproca tra i componenti delle famiglia; conseguenze sulla legalità nel territorio e sul rischio di indebitamento a usura; estensione del ricorso all’azzardo a tutti gli strati della popolazione, con riferimento particolare agli anziani, tra i quali sono numerosi coloro che assumono farmaci essenziali che però inducono, in presenza della visibilità e della totale continuità di funzionamento della macchina dell’azzardo, alla dipendenza da GAP; considerazione e bilanciamento anche degli interessi legittimi di quanti traggono reddito essenziale per la loro famiglia dalla commercializzazione dei cosiddetti “giochi leciti”;
- contributo della partecipazione come da Statuto, che si ravvisa nella relazione a supporto del Regolamento, laddove si dà conto di tutti gli enti, delle molteplici associazioni non profit, dei professionisti, delle comunità, nonché dei rappresentanti degli esercenti attività economica che sono stati consultati e ai quali sono stati richiesti elementi concreti, di fatto e di esperienza;
- tutela dell’integrità della persona e della sua sfera di relazioni intrafamigliari e sociali, grazie alla possibilità che le tre fasce orarie più significative per gli affetti e la socialità possono beneficiare della temporanea interruzione del richiamo pervasivo e disturbante del gioco d’azzardo. In verità, da molti ascolti di persone che si rivolgono alle Fondazioni è risultato che spesso i giocatori abitudinari sono pressoché latitanti nei momenti di particolare incidenza per la vita familiare, l’educazione dei figli e dunque per la significatività della convivenza in famiglia: per l’appunto gli orari della colazione e dell’accompagnamento dei figlia alle scuole (dalle ore 7:30 alle 9:30), della consumazione dei pasti (dalle 12 alle 14 e dalle 19:30 alle 21:30). Grazie a tale sospensione dell’aggressivo richiamo al gioco d’azzardo si possono ponderare le scelte, da parte della persona, lasciare espressione agli affetti intrafamiliari e far agire il richiamo della coscienza all’assolvimento delle responsabilità educative, assistenziali e di attenta osservazione dello stato di benessere dei congiunti;
- protezione dei pazienti che affrontano programmi terapeutici e di riabilitazione dal Disturbo clinico da gioco d’azzardo (GAP): dai nostri centro d’ascolto risulta quanto sia arduo, difficile, gravido di sofferenza intraprendere e mantenere con coerenza un cammino di “disintossicazione” dalla dipendenza da gioco d’azzardo. Il fatto che in ogni luogo frequentato dalla persona con tale sofferenza agisca, insistente e senza limitazione alcuna, il richiamo al gioco d’azzardo genera una potente spinta o ad interrompere i programmi terapeutici, o alla recidiva nella condizione patologica dalla quale pur si stava fuoriuscendo. L’interruzione, mediante spegnimento, di tutte le macchine dell’azzardo ci risulta efficace, sia per il messaggio diretto (il tempo dell’azzardo va separato dal tempo della vita quotidiana) e sia per il riflesso sull’attesa, positiva conclusione dei programmi terapeutici;
- protezione dei minorenni e degli stessi “giovani adulti” (così denominati in letteratura i cittadini di età compresa tra i 19 e i 25 anni): lo spegnimento integrale della vendita di gioco d’azzardo anche in orari coincidente con quelli di ingresso e uscita dalle lezioni scolastiche o universitarie è indubbiamente una misura “complementare” efficace per contrastare l’affluenza alle sale da gioco e, per converso, la diserzione/abbandono scolastico;

Cenni biografici della Consulta Nazionale Antiusura:

La Consulta Nazionale Antiusura ha espresso il suo parere dopo aver confrontato le motivazioni, cioè la ratio del provvedimento, che hanno indotto l’Amministrazione civica a intervenire, dopo attenta valutazione e con il coinvolgimento delle rappresentanze delle parti, comprese quelle operanti nella diffusione e nella vendita, per limitare gli effetti che la diffusione massiva, sia nello spazio e sia nel tempo di vita, degli accessi al gioco d’azzardo in concessione.

La Consulta Nazionale Antiusura, che riunisce le 28 Fondazioni Antiusura italiane, opera da vicino con molte persone e con le loro famiglie alle quali l’induzione al consumo pervasivo, insistente e collocato ovunque di gioco d’azzardo procura sofferenze prolungate, acute e croniche, per la salute e per le relazioni interpersonali. Il soccorso e l’assistenza materiale, morale alle famiglie, come l’agevolazione all’ingresso in programmi terapeutici per le persone in dipendenza da gioco d’azzardo, costituiscono un impegno centrale delle Fondazioni. Anche nel territorio bergamasco, e in generale lombardo – dove interviene una delle Fondazioni aderenti a questa Consulta Nazionale, la “San Bernardino” (Arcidiocesi di Milano) – l’impegno segue la medesima ispirazione e metodologia pratica, in collegamento con tutte le Caritas diocesane. Dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso la Consulta ha rilevato l’emergere di gravi conseguenze sociali e personali della progressiva crescita dell’offerta di gioco d’azzardo propiziato da pubblicità martellante e da prossimità sconcertante con i luoghi della vita quotidiana delle comunità. Nel marzo dell’anno 2000 la Consulta ha commissionato una ricerca oggettiva che valesse a documentare il fenomeno e a ipotizzare le conseguenze della crescente commercializzazione di scommesse, lotterie e raccolte di puntate nella prospettazione di premi in denaro derivanti da esiti casuali. Il titolo della ricerca esprime il merito tecnico-scientifico della questione: Dell’inflazione del gioco d’azzardo. Possibili scenari (Roma-Bari, 2000). Le risultanze sono state inviate ed esposte alle Istituzioni della Repubblica (Governo e Parlamento); da segnalare che già il 12 maggio 2002 la Consulta è stata convocata in audizione dalla Commissione Finanze del Senato, che ne ha acquisito agli Atti, divenuti peraltro una pubblicazione in tre volumi, analisi, ricerche, raccomandazioni e proposte. Da allora, con regolarità e continuità la Consulta Nazionale Antiusura ha via via aggiornato tanto l’analisi scientifica quanto le raccomandazioni pressanti, corredate di proposte ragionevoli, alle autorità dello Stato. Nell’ottobre del 2015 il Capo dello Stato, conferendo al prof. Maurizio Fiasco, componente della Consulta, l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, ha motivato la deliberazione motu proprio “per le ricerche svolte con continuità sui fenomeni del gioco d’azzardo e dell’usura di grave impatto sulla dimensione individuale e sociale”. Le risultanze delle ricerche, in tutta evidenza, sono condivise dalla più alta Magistratura della Repubblica Italiana.

8 febbraio 2017 - Azzardo: Mons. Alberto D'Urso - Avv. Attilio Simeone

Mons. Alberto D’Urso:
“Un testo nella sostanza più insidioso e pericoloso. Le modifiche hanno peggiorato il documento”

Avv. Attilio Simeone:
“Non toglie alla criminalità organizzata la gestione dell’azzardo”

“Un testo apparentemente immutato, ma nella sostanza più insidioso e pericoloso. Le modifiche hanno peggiorato il documento dal puto di vista della tutela della salute e della stabilità economica del nostro Paese. È tutto a favore del sistema della ludocrazia. È la nuova versione della proposta sulla regolamentazione del gioco d’azzardo con slot del Governo alle Regioni e ai Comuni, resa pubblica in queste ore per essere discussa nella Conferenza Unificata con gli Enti locali convocata per domani. L’impianto del nuovo documento non tiene conto affatto delle richieste di riduzione di offerta azzardo sollevate dalle associazioni antislot, dalle principali Regioni e Comuni, che in maniera netta hanno bocciato senza se e senza ma la proposta governativa”.
Lo ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso, Presidente della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II, in merito al nuovo documento che approderà sul tavolo della Conferenza.
“L’intera impostazione non è finalizzata a garantire la tutela dei cittadini sia sanitaria che economica, ha aggiunto l’Avv. Attilio Simeone, Coordinatore del Cartello ‘Insieme contro l’Azzardo’. Al contrario mira a rendere il sistema di riscossione con una matrice fortemente speculativa. È vano anche il tentativo di togliere alla criminalità organizzata la gestione e l’esercizio di attività che offrono azzardo. La quasi totalità delle indagini penali denunciano l’intreccio indissolubile tra offerta di azzardo legale e relativa gestione delle sale nonché delle apparecchiature da parte della criminalità.”.
La proposta per la Consulta e per il Cartello resta di fatto lacunosa, approssimativa e subdola. Nulla si dice, infatti, delle Lotterie istantanee, dei gratta e vinci, che invece hanno una capacità attrattiva fortissima, soprattutto presso anziani e minori. È facile prevedere un aumento sensibile della platea delle persone che giocherebbero come effetto dell’aumento del numero delle vincite e una contestuale riduzione del montepremi per ognuna di esse.
Gli Enti Locali, quel che è peggio, con le previsioni contenute nella bozza, si vedranno drasticamente ridurre il loro potere di intervento anche quando gli effetti di un consumo di massa andranno ad incidere sui territori: viabilità, sicurezza pubblica, capacità di progettazione urbanistica delle smart city (nel senso di città organizzate per una migliore qualità della vita), politiche sociali, decoro.
“Il mio auspicio – ha concluso Mons. D’Urso- è che domani sia scongiurata ogni possibilità di accordo nella Conferenza Unificata con gli enti locali. Il documento è tutto da rifare. La bozza si presta a disegnare per le nuove generazioni un destino da azzardo-dipendenti. Ai poveri non è offerta alcuna opportunità di lavoro mentre si incentiva il ricorso alla “Dea bendata”.
Mons. Alberto D’Urso e l’Avv. Attilio Simeone con una nota hanno chiesto al Presidente dell’Anci, ing. Antonio Decaro e al Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, di astenersi dal sottoscrivere il proposto documento governativo sull’azzardo, in quanto fortemente pregiudizievole per gli interessi delle comunità rappresentate.

9 gennaio 2017 - Azzardo, bimbo dimenticato in macchina: il Governo intervenga

La Consulta Nazionale Antiusura "Giovanni Paolo II" chiede al Governo per l'ennesima volta di rompere gli indugi e di assumere una posizione netta ed inequivocabile di contrasto al fenomeno dell'Azzardo. L'episodio del bambino di tre anni dimenticato di notte in auto a Ostia con temperature sotto lo zero dal padre, che preso dalla videolottery, aveva perso il senso del tempo e dello spazio, deve diventare campanello di un grave allarme sociale che sta bruciando il nostro Paese. Malgrado la crisi nel 2016 gli italiani hanno giocato ben 95 miliardi di euro in azzardo, c'è stato un incremento di 7 miliardi rispetto agli 88 miliardi spesi nel 2015.
La Consulta Nazionale Antiusura insiste affinchè il Governo passi quanto prima alla fase attuativa dei tanto annunciati provvedimenti di riduzione dell'azzardo.
Nel 2016 la riduzione delle slot machine è stata tanto annunciata, prevista nella Legge di bilancio, ma mai attuata.
Il nostro Paese necessita di una normativa organica ed efficace che intervenga drasticamente su Azzardopoli, che si sta impadronendo non solo dell'economia nazionale ma anche della vita delle persone.