Proverbi

Via dei Gesuiti, 20 ,
70122 Bari

LA FONDAZIONE ANTIUSURA ACCANTO AI BISOGNOSI
NELLA GIORNATA MODIALE DEI POVERI DI PAPA FRANCESCO

01615 03022018La Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari, in collaborazione con il Comune di Cassano delle Murge e la Caritas della Diocesi Bari-Bitonto, ha organizzato presso l’Oasi Santa Maria in Cassano delle Murge, un pranzo per duecento indigenti, in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, indetta da Papa Francesco. Mons. Alberto D’Urso, presidente della Fondazione Antiusura e Direttore dell’Oasi Santa Maria, ha partecipato al pranzo organizzato per i poveri accorsi dal tutto il territorio. Giovani, anziani, disoccupati sono stati accolti in un clima di gioia e fraternità dai numerosi volontari che hanno servito e condiviso il pranzo con gli ospiti. Hanno pregato tutti insieme per i poveri del mondo, una preghiera è stata rivolta anche alle persone finite nel tunnel dell’azzardo e dell’usura per cui hanno perso insieme al denaro, alle abitazioni, al lavoro, anche la dignità e la vita. Una giornata all’insegna dell’amore e della condivisione degli ultimi, dei più deboli, degli “scarti” che crea la società moderna e della globalizzazione. Esseri umani che diventano invisibili agli occhi della società e delle istituzioni.
“E’ stata una giornata intensa e piena di emozioni –ha dichiarato Mons. Alberto D’Urso - e per questo abbiamo benedetto e pregato Papa Francesco per aver indetto questa giornata tre anni fa, che induce e invoglia tutti gli uomini del mondo e di ogni grado sociale, istituzionale e politico a riflettere sulla povertà e sulle sue cause. Abbiamo dato un pasto, uno sguardo, una carezza a 200 persone indigenti. Ma abbiamo ricevuto anche tanto da loro. La gioia del dare è un’esperienza che rende le persone più forti, più vive. Più umane”.
Al pranzo ha partecipato anche il Sindaco di Cassano delle Murge, Maria Pia Di Medio.


 

IL GOVERNO TAGLIA I FONDI PER LE VITTIME DI USURA
LA DENUNCIA DELLA CONSULTA NAZIONALE ANTIUSURA

logo consulta frecce jpg 1La Consulta Nazionale Antiusura ‘Giovanni Paolo II’ denuncia i nuovi tagli del Governo per 120 milioni di euro al Fondo di Solidarietà ex art. 14 l. 108/96 per le vittime di usura, stornati in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si tratta delle risorse economiche destinate alle persone che hanno avuto il coraggio di denunciare usurai ed estorsori. Oltre a ristorare le vittime dei danni patrimoniali per aver pagato interessi stratosferici, sono rivolte a sostenere le nuove iniziative economiche intraprese da coloro che sono usciti dal mercato del credito illegale, spesso legato alla criminalità organizzata. Il Fondo ha dunque due finalità: da una parte intende incentivare la denuncia di gente che sfrutta, taglieggia, anche con violenze fisiche e psicologiche chi è in difficoltà, fragile e indifeso; dall’altra intende concedere alle vittime una seconda opportunità di rientrare nel mercato del lavoro, al quale non avrebbero alcuna possibilità di accedere con le proprie forze.
“Il provvedimento di svuotamento del Fondo di Solidarietà – hanno dichiarato Mons. Alberto D’Urso, Presidente della Consulta Nazionale Antiusura, e l’Avv. Attilio Simeone, Coordinatore nazionale del Cartello ‘Insieme contro l’Azzardo’, è stato assunto in un particolare momento storico in cui l'usura si sta radicando maggiormente nel tessuto produttivo del Paese in presenza di una crisi economica che ancora stenta ad allentare la presa. Mentre la criminalità organizzata si infiltra nelle aziende anche attraverso l'usura e l'estorsione, compromettendo l'economia di interi settori produttivi, le persone e le famiglie, oltre ad essere lasciati soli dalle banche in quanto non erogano più credito, sono abbandonate anche dal Governo, che anziché incrementare gli aiuti estendendoli anche alle famiglie, storna il saldo attivo presente sul fondo ogni anno al 31 dicembre”.
La Consulta Nazionale Antiusura, da diversi anni con incontri istituzionali e a mezzo stampa, sottopone alle istituzioni nazionali la questione delle risorse risicate e che si riducono nel tempo dei fondi destinati alle persone e famiglie che quotidianamente vivono il dramma economico e umano dell’usura. In particolare al legislatore ha rivolto tre appelli:
1. rifinanziare costantemente il Fondo di Prevenzione ex art. 15 L. 108/96 con dotazioni annuali;
2. estendere la platea dei beneficiari anche alle famiglie/persone fisiche vittime di usura. Ciò costituisce non solo un rimedio all'incostituzionalità della legge ma avrebbe anche l'effetto di far aumentare le denunce;
3. aumentare gli aiuti concessi alla imprese in quanto il solo riconoscimento del danno da usura con mutuo da restituire in 10 anni non basta a perseguire le finalità della legge che al contrario prevede il reinserimento dell'impresa nell'economia legale.
“Si auspica –concludono Mons. D’Urso e l’avv. Simeone- che nella finanziaria ci sia un emendamento affinché queste situazioni ormai emergenziali vengano affrontate e superate. Ne va della ripresa economica”.